Unprinted racconta di un’umanità che nella ricerca di se stessa, dimentica dove trovarsi e continua disperatamente a cercare. Ma, forse, nel posto sbagliato.
Tre valigie, tre cappelli e una decina di narrazioni. Un-labirinto, senza bussola né navigatore. Un tempo dilatato e schiacciato. Storie di sogni e rimpianti, di proiezioni e attese.
In scena, due corpi che dialogano intrecciando i linguaggi della performance, della danza e della parola aprono delle finestre sul rapporto di queste due figure in cammino, condotte di quando in quando dalla musica di Claude Debussy.