Voglio essere incinto
Su RTTR – Canale 11 del digitale terrestre
Produzione TeatroE
drammaturgia Ornela Marcon e Mirko Corradini
regia Mirko Corradini e Andrea Deanesi
assistenti regia Andrea Visibelli e e Nicola Piffer
tecnica e studio Nicola Piffer e Andrea Deanesi
grafica scenica Davide Panizza
organizzazione Mattia Bertolini
Sempre più spesso i compagni delle donne incinte accusano dei sintomi tipici della gravidanza: nausea, vomito, voglie e aumento di peso fino alle doglie. Il fenomeno prende il nome di “sindrome della Couvade”. Voglio essere incinto non è però la storia della sindrome della Couvade: è la storia di un uomo che fin da bambino è stato invidioso delle donne, della loro forza, delle mestruazioni, della gravidanza e del sogno di sentir crescere una vita dentro il proprio corpo, insomma, la grande invidia nei confronti delle donne, derivante dalla consapevolezza che esse hanno un ruolo maggiore rispetto agli uomini in quello che è il vero scopo di ogni essere umano, creare vita.
La vita delle donne ha la fortuna/sfortuna di essere racchiusa in cicli. Le mestruazioni rappresentano un ciclo vitale, dal quale le donne non possono esimersi. Ma questo crea la loro forza. Un uomo ha una vita che parte da A per arrivare a B, una linea retta, continua. Le donne invece, all’interno di questa linea vivono cicli continui, con situazioni che si ripetono, che si riconoscono, che in qualche modo permettono loro di conoscersi e capirsi sempre meglio. Inoltre hanno la possibilità di creare vita, di averla dentro di sé. Anche l’uomo è partecipe di questo miracolo, ma non in toto. Durante il periodo della gravidanza una donna non lascia mai il suo bambino. È con lui quando va lavorare, quando va in bagno, quando sta bene, quando piange. Un uomo no, non può.