FANTASIO 2021 – PRIMA SERATA FINALE
I registi e le registe finalisti, lavorando nella propria città con gli attori e le attrici della propria compagnia, dovranno realizzare una messa in scena di massimo 15 minuti da presentare alle Serate Finali di Fantasio 2021.
Fantasio ama cambiare e ama giocare con i registi e le registe, proponendo sfide inusuali che sappiano scatenare la loro creatività.
Il testo su cui i registi e le registe si dovranno confrontare sarà una poesia. L’autore non sarà solo colui che ha scritto tale poesia, ma sarà anch’egli protagonista delle pièce finali:
Alla mia nazione di Pier Paolo Pasolini
La figura di Pasolini è indubbiamente intrigante, contraddittoria, forte e raccontarlo è una sfida degna di questo Festival. Lavorare con attori e attrici della propria compagnia, che si conoscono e con cui già si condivide la propria quotidianità anche artistica, per certi versi è più facile. Quindi, va da sé che l’elemento di disturbo dovesse essere il testo a concorso e, perché no, il suo autore.
Ecco, quindi, l’arduo compito dei registi e delle registe: in massimo 15 minuti di tempo, raccontare Pier Paolo Pasolini, partendo dalla sua poesia “Alla mia nazione”, che dovrà essere integralmente presente nella pièce.
Perché proprio Pasolini? Per due semplici motivi “artistici”:
1. Il direttore artistico non voleva un testo teatrale, ed escludendo la favola e la canzone già protagonisti di passate edizioni di Fantasio, la poesia è risultata la forma di scrittura più adatta;
2. il direttore artistico vuole stare antipatico agli artisti e anche al pubblico, e suggestionato dalla sua voglia di raccontare “cose non politicamente corrette”, come il teatro deve e può fare, ha deciso di rendere protagonista di Fantasio un uomo, un letterato e uno scrittore che con il suo carattere, le sue idee, i suoi scritti è diventato l’intellettuale forse più scomodo nel panorama culturale italiano.
Quale PPP verrà portato sul palco dai registi e dalle registe finaliste di Fantasio2021, lo scopriremo il 10 e l’11 dicembre 2021. Siete pronti a fare sogni pasoliniani?