74
Una storia mondiale
Spettacolo teatrale scritto e interpretato da Giacomo Postinghel
Con il contributo di Laurent Gjeci
Una produzione Ganascia Teatro
Abbiamo boiocottato i Mondiali in Qatar, almeno involontariamente non qualificandoci, rimpiangendo il calcio che fu, ma che forse non è mai stato.
Ai Mondiali del ’74 hanno partecipato paesi che non esistono più come lo Zaire, la Jugoslavia e la Germania dell’Est, nazionali capitanate da dittatori come il Cile e Haiti, e squadre bellissime e magnificamente perdenti come l’Olanda di Crujff. Mondiali che hanno cambiato per sempre la storia del calcio, e forse non solo del calcio.
Sono da poco finiti i Mondiali di calcio in Qatar 2022. Mondiali da boicottare per le violazioni dei diritti umani perpetuate dal paese organizzatore. Mondiali che l’Italia boicotta involontariamente non qualificandosi, per la seconda volta consecutiva. Abbiamo perso, su tutti i fronti.
Non resta che rifugiarsi nella storia e trovare consolazione nei Mondiali del passato. Come quelli mitici, spettacolari, del 1974 nella Germania ancora divisa.
Mondiali pieni di eventi significativi anche dal punto di vista sociale e politico, a cominciare dalle qualificazioni, con l’Unione Sovietica che si rifiuta di giocare contro il Cile del nuovo dittatore Pinochet. Il Cile decide di giocare ugualmente quella sfida diventata famosa come “la partita fantasma” e scende in campo senza avversari, segnando a porta sguarnita.
Sono i Mondiali in cui si affrontano per l’unica volta le due Germanie. E a sorpresa vince la Germania dell’Est con un gol di Sparwasser, il quale sarà etichettato a vita per quella rete, nel bene e nel male.
Nel ’74 c’è anche il debutto di una squadra dell’Africa nera: lo Zaire, uno stato che non esiste più. Che perde sonoramente tutte le partite e che sarà deriso per una punizione battuta al contrario dal difensore Mwepu. Una punizione che nasconde una storia di brutale violenza del regime postcoloniale di Mobutu.
Ma soprattutto i Mondiali del ’74 sono i Mondiali dell’Olanda, di Crujff e del Calcio totale. Una nazionale bellissima, che rivoluziona il gioco del pallone per sempre, che fa innamorare tutti i tifosi e che pone le basi del gioco del futuro. E che perde, in finale, contro la Germania Ovest.
Perché sono tutte storie di sconfitte queste, sconfitte a tavolino, sconfitte immeritate, sconfitte poetiche, romantiche, ma pur sempre sconfitte. E a guardarle a distanza di anni, anni di sconfitte sui campi da calcio e anche fuori, sembra quasi che fossero sconfitte inevitabili, già scritte, come se a noi, i perdenti delle storia, fosse preclusa la vittoria.
E una domanda finale sorge spontanea: ma è davvero così importante vincere?
INFORMAZIONI UTILI:
Giorno: 30 settembre
Orario: 18.00
Location: Teatro di Villazzano
Costo biglietto: 5 € Prezzo unico
Contatti:
tel. 0461 – 91 37 06
mail. info@teatrodivillazzano.it
Note di regia
Che cos’è una partita di calcio?
Undici calciatori contro altri undici che cercano di segnare nella porta avversaria. Chi fa più gol vince. Punto.
Ma se lo chiedi a chi segue il calcio con la passione di un tifoso, la risposta è sempre la stessa: non è una semplice partita di calcio, ma va oltre.
Va oltre?
Ma non arrivi a chiedere loro spiegazioni perché sono già persi nei ricordi, emozionati e con gli occhi lucidi, iniziano a raccontarti la loro storia del calcio. Non parlano più di undici contro undici e di chi fa più gol, ma ti raccontano qualcos’altro. Ti raccontano la loro storia personale.
Il calcio è un gioco, ma è anche passione, è politica, è protesta, è un sogno, è tanto altro ancora.
Lo spettacolo “74” parla del Mondiale del 1974 in Germania Ovest. Chi l’ha vissuto può ritrovarsi con meno rughe e più capelli da qualche parte nei frame in bianco e nero del testo. Chi non c’era magari può trovare delle similitudini quasi perfette con il presente.