NATO IERI
Eco di fondo
regia Giacomo Ferraù
drammaturgia Giacomo Ferraù e Giulia Viana
con Andrea Pinna, Libero Stelluti, Giulia Viana
assistenti alla regia Valentina Mandruzzato e Valentina Scuderi
luci Giuliano Bottacin e Giacomo Marettelli Priorelli
Mino è nato ieri. Ed è nato grande. Mino ha lo spirito di un bambino, ma è nato già adulto, nel corpo di un adulto. Anche i suoi genitori, che non sono mica nati ieri, si sono chiesti, al tempo, come fosse potuto nascere così grande. O meglio, se lo sono chiesti per un paio d’ore, poi ci hanno rinunciato e lo hanno lasciato davanti alla porta di un orfanotrofio. Così Mino rimane lì, immobile, di fronte al portone. Arriva la notte, con lei il buio. Mino, essendo nato ieri, non conosce il buio, così si spaventa e inizia a piangere. E piange. E piange. E piange. Fino al mattino successivo, quando una suora attempata, gli apre la porta e spinge fuori un bambino lentigginoso, con un cespuglio di capelli e un sorriso furbetto. “è lei il signor Rossi? è venuto a prendere Lucignolo, finalmente?” ringhia la suora tirando il bambino dall’orecchio. Mino sorride, perché essendo nato ieri non ha ancora imparato a parlare. “Ma quale signor Rossi? questo è nato ieri!” dice Lucignolo ridendo. “Canaglia, porta rispetto al tuo nuovo papà” tuona esausta la suora sbattendo il portone dietro di sé. Mino e Lucignolo si guardano. Si guardano. Si guardano. Poi finalmente Mino sorride. “Pa-pà…”. Era la sua prima parola. Anche se ancora non lo sanno, le loro vite, da questo momento, non si separeranno più. Dopo un primo momento di disperazione, Lucignolo si rassegna alla cruda realtà: l’uno non ha che l’altro al mondo e che in qualche modo dovranno cavarsela. Così inizia la loro avventura, Lucignolo insegnerà a Mino come fare ad essere grande, mentre Mino restituirà al suo amico quel gioco e quella leggerezza dell’infanzia che la vita gli ha negato.
Per i bambini dai 6 anni