SARAJEVO MON AMOUR

Produzione FarmaciaZooè

di Gianmarco Busetto
con Gianmarco Busetto e Carola Minincleri Colussi
ricerca drammaturgica e regia Gianmarco Busetto e Carola Minincleri Colussi
Light design / Marco Duse
Sound design / Enrico Tavella
Graphic project / Marina Renzi
Organizzazione Martina Gramola
Progetto realizzato con il sostegno di Teatro del Lemming, In Metamorfosi. Residenze per la ricerca teatrale 2019; Festival Fantasio
Residenza presso il Teatro di Villazzano

Di noi dicevano “la musulmana e l’ortodosso, il serbo e la bosniaca”. Per noi eravamo solo tu e io. “Sarajevo, mon amour” è il primo studio dello spettacolo nato da una ricerca sui 1.425 giorni d’assedio vissuti dalla città di Sarajevo tra il 1992 e il 1996 durante la Guerra dei Balcani.

Va in scena il teatro dell’odio per l’altro, anche fosse il vicino di casa, l’odio etnico infervorato dalla propaganda, capace di generare uno stravolgimento della scala dei valori delle persone, che fino all’inizio della guerra spesso non avevano la più pallida idea dell’etnia a cui appartenevano. Vanno in scena le conseguenze dell’accettazione sociale del dilagare dell’intolleranza verso la diversità.

È proprio per narrare di questo pericoloso gioco dell’odio, che Farmacia Zooè racconta una storia d’amore: quella tra Bosko Brkic e Admira Ismic, conosciuti come “Giulietta e Romeo dei Balcani”, fidanzati di etnie e provenienze geografiche differenti, uccisi da un cecchino e morti abbracciati sul ponte di Vrbanja, mentre cercavano di fuggire insieme da Sarajevo, per poter continuare ad amarsi e a vivere la loro vita.

Sarajevo, mon amour, è una serie di storie, quella di chi racconta, quella di chi è raccontato, quelle di chi osserva e ascolta, storie che si incontrano nella memoria sanguinosa di una città dilaniata dall’odio, una città in cui due ragazzi che potrebbero essere chiunque in un futuro qualsiasi, combattono contro le granate, i cecchini, la sete, contro la storia che, in ogni conflitto, vorrebbe vittima chi non smette di amare.

È il secondo spettacolo della Seconda Persona Civile con cui, dopo 9841/Rukeli, Farmacia Zooè insiste a dare del tu allo spettatore.

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