L’ADIGE

Otto registi alle prese con Goldoni

È il concorso Fantasio che quest’anno ritorna nella “sua” Villazzano da maggiorenne

ANTONIA DALPIAZ

TRENTO- Fantasio ritorna nella “sua” Villazzano da maggiorenne. Diciotto anni fa, a causa della chiusura del teatro, il Festival Internazionale di regia teatrale Fantasio, nato da un’idea di Gianni Corradini e Leonardo Franchini, venne trasferito al Teatro S.Marco, facendosi via via conoscere non solo sul territorio nazionale ma anche all’esterno, acquisendo una fisionomia internazionale, con un crescente numero di giovani registi internazionali a misurarsi per quindici minuti con un testo, rigorosamente uguale per tutti, aperto però alle intuizioni e alla creatività artistica di ciascuno.

Organizzato da EstroTeatro, Gruppo Teatrale Gianni Corradini e TeatroE, il Festival, presentato ieri mattina in conferenza stampa, ha registrato l’adesione di ben 150 candidati, fra i quali ne sono stati selezionati otto che nelle giornate di giovedì 23 e venerdì 24 novembre presso il Teatro di Villazzano alle 20.30 presenteranno la loro lettura della scena o delle scene tratte dalla commedia La locandiera di Carlo Goldoni, il primo autore che ha dato il via al Festival con l’opera “I Rusteghi”. “Una scelta che vuole affettuosamente unire il passato al presente – ha indicato il direttore artistico Mirko Corradini – e che conferma la linea rivolta esclusivamente ad autori classici ma aperta all’innovazione e a letture contemporanee, affidate ad otto registi, ospitati in residenza per quindici giorni, a cui verranno affiancati, in base ad un sorteggio, 24 attori. Quest’anno ci saranno tre registi stranieri e cinque italiani: l’italo-indiano Alessandro Anil Biswas, l’iraniana Azadeh Ahmadian, l’americano Edward Wilson e gli italiani Andrea Saitta, Federica Amatuccio, Felice Panico, Giancarlo Nicoletti e Saverio Tavano. Saranno esaminati da una giuria tecnica, da quella dei giovani e dal pubblico. Il Centro S. Chiara si è messo a disposizione per valutare l’opera del vincitore per un suo eventuale inserimento, a prodotto finito, nella stagione teatrale”. “Un teatro, quello di Villazzano, che aperto da un mese sta dando ottime risposte di pubblico – ha sottolineato l’assessore Andrea Robol – grazie ad una buona sinergia di squadra e ad un’attenta programmazione, e che ora si apre con tutti i requisiti a questa nuova sfida”. “Un concorso nato in sordina diciotto anni fa, in un teatro che adesso è diventato luogo di comunità per il paese e attrazione per i giovani”, queste le parole di Maria Zini, presidente di TeatroE. La competizione sarà preceduta da quattro eventi: sabato 11 novembre lo spettacolo Trittico o Della Semplicità, regia di Valentina Carbonara (vincitrice di Fantasio 2016), mercoledì 15 novembre il lavoro My life 1 agosto-31 luglio diretto da Mirko Corradini ed il 18 novembre la messa in scena di Lo soffia il cielo per la regia di Stefano Cordella (vincitore di Fantasio 2015).

Lunedì 20 novembre il professor Michele Flaim, docente dell’Università degli Studi di Trento proporrà una Lezione Fantasio per inquadrare il testo a livello letterario e storico.

 

IL TRENTINO

di Katja Casagranda

Regia Teatrale, il “Fantasio” si confronta con Goldoni 

Presentata ieri la nuova edizione del Festival che torna a Villazzano Il 23 e 24 novembre gli 8 registi finalisti porteranno al pubblico i propri lavori.

TRENTO. Diventa maggiorenne il Festival internazionale di Regia Teatrale Fantasio che tra qualche giorno caratterizzerà Villazzano e il suo teatro in cui si vivranno le fasi di avvicinamento e poi di finale. È stato reso noto ieri il titolo e l’ autore su cui dovranno “lavorare” gli otto registi ammessi al concorso su circa centocinquanta che hanno fatto domanda. Un festival sempre più internazionale visto che degli otto registi cinque sono italiani, uno arriva dagli States, una invece dall’ Iran ed il terzo è italoindiano. Sarà “La Locandiera” di Goldoni, o meglio alcune scene tratte dal lavoro di Carlo Goldoni, ad essere sottoposta alla rilettura dei registi che il 23 e il 24 novembre restituiranno al pubblico il proprio lavoro. Il titolo è stato reso noto ieri a Trento in sede di presentazione alla stampa del Festival ed alla presenza dei registi, così da non avvantaggiare nessuno, e pure in rigorosa diretta streaming. Grande l’emozione per EstroTeatro e TeatroE quella di riportare a Villazzano il concorso, proprio lì dove nasceva circa una ventina di anni fa e che negli anni non solo è cresciuto ma ha visto la collaborazione dei registi e la produzione degli spettacoli vincitori. Il Festival, all’ interno della stagione del Teatro di Villazzano, si lega alla sezione residenze, ma non ragiona sula drammaturgia contemporanea, quanto appunto lavora sui classici. La formula rimane invariata in quanto appunto ieri ai registi finalisti è stata annunciata la sfida del confronto con Goldoni e “La Locandiera” scelto per omaggiare appunto il ricordo del Festival d’ esordio che ebbe Goldoni protagonista mentre «lo spettacolo-spiega Mirko Corradini direttore artistico del Festival-si lega a quel testo che gettò un confine fra la commedia dell’arte e il canovaccio ossia il testo scritto. Uno sguardo al passato ed uno al futuro quindi per un concorso che ha sempre visto l’uso di soluzioni registiche molto differenti ed originali».
Ai registi che hanno una quindicina di giorni per elaborare un lavoro, sarà poi affidato il cast che si divide fra ventiquattro attori e che verrà suddiviso da un organico formato da un attore unico, fino ad un cast di sei attori. Sarà la sorte a legare il numero di attori al regista. I registi dovranno attendere fino a venerdì per sapere come organizzarsi. La giuria invece sarà svelata solo la sera della finale il 23 novembre. Il 20 è prevista una lezione aperta per il pubblico sulla figura di Goldoni, mentre sono tre gli spettacoli di avvicinamento al Festival. Si inizia l’ 11 novembre con al messa in scena del “Trittico sulla semplicità del male”, spettacolo vincitore Fantasio prodotto da EstroTeatro, mentre il 18 novembre arriva a Villazzano “Lo soffia il cielo” prodotto da TrentoSpettacoli, vincitore anch’esso del Fantasio. Il 15 novembre invece a Villazzano sarà proposto “My Life”spettacolo di Mirko Corradini, che debuttò la scorsa primavera a Meano. In contemporanea il 9 novembre a Tirana debutta il lavoro di Collettivo Trentotto, formato da otto registi conosciutisi proprio al Fantasio, di cui l’ottavo è proprio Mirko Corradini. Un lavoro via skype e di collaborazione, quasi unico nel suo genere, che ha potuto realizzarsi grazie alla vittoria di un bando del Ministero della cultura dell’Albania.

 

IL DOLOMITI

http://www.ildolomiti.it/cultura-e- spettacoli/2017/un-testo- per-tutti- e-15- minuti-per- metterlo-in-
scena-ecco- fantasio-il

Di Carmine Ragozzino

Un testo per tutti e 15 minuti per metterlo in scena. Ecco Fantasio, il “contest” della regia teatrale

Il concorso-festival di Estroteatro torna quest’anno a Villazzano dove fu ideato con un’intuizione che edizione dopo edizione è cresciuta allargando i suoi confini. La formula è unica: uno stesso testo – stavolta Goldoni come all’inizio – per costruire spettacoli di 15 minuti all’insegna delle tecniche e delle sensibilità più diverse
TRENTO. Anil Biswas, Ahmadian, Wilson. E Saitta, Amatuccio, Panico, Nicoletti, Tavano. Cognomi stranieri e cognomi italiani. Una geografia non solo anagrafica – geografia di storie, culture e sensibilità diverse – per un concorso che negli anni ha allargato i suoi confini. I suoi orizzonti. I suoi obiettivi e le sue “umili”ma convinte ambizioni.
Eccolo il “Fantasio”. Torna la gara tra registi teatrali che Gianni Corradini s’inventò nel lontanissimo 1997 sorseggiando una scommessa che poteva sembrare impossibile assieme a Leonardo Franchini. I registi – selezionati dopo accurata valutazione su decine di proposte che di anno in anno aumentano – sono chiamati  a misurarsi su uno stesso testo. E fin qui, sarebbe quasi facile. Il difficile – ma insieme l’entusiasmante per i promotori – è il fatto che il testo è ignoto fino a pochi giorni dal concorso.
E, ancora, il fatto che la rappresentazione mignon, (15 minuti, epperò intensi), si costruisce in loco. Il luogo del Fantasio che nato a Villazzano s’è trasferito altrove – ma sempre a Trento – finendo poi con l’animare di impegno e sorprese in prosa il palco del teatro San Marco in una no stop della scoperta scenica e recitativa. Ma ancora di più umana.
Sì perché Fantasio più che un premio al talento è un premio all’entusiasmo del “fare teatro”. E in questa sezione di sentimenti forti  non vince uno. Vincono tutti.
Sarà anche quest’anno un classico a far scoprire al pubblico in quanti modi si può declinare un copione, in quanti modi si può amare un autore. Magari stravolgendolo, ma sempre rispettandolo. Lo scorso anno fu Shjakespeare, l’autore che è da solo mille autori. Quest’anno sarà Goldoni.
Sarà un denominatore comune di costume messo in prosa guardando, probabilmente e inevitabilmente, al costume di oggi.
Sarà “La locandiera” il lavoro da interpretare con pochi mezzi, un limitato numero di attori  e la compensazione della creatività tecnica e ideale. Goldoni e la Locandiera stanno al Fantasio come la nostalgia e l’emozione stanno a chi lo organizza il concorso.
Estroteatro e il gruppo Gianni Corradini – filo sì quest’ultimo sodalizio ma mai drammatico – da pochi mesi sono tornati a casa. Sono i “gestori” – impegnati e galvanizzati ogbni giorno di più – del nuovo teatro di Villazzano.
E se Goldoni fu la prima sfida del Fantasio va da se che il rientro alla base – ma una base, un teatro, con i fiocchi logistici – non poteva che omaggiare quell’inizio. Gianni Corradini, dal cielo, benedirà di certo.
Tuttavia il Fantasio 2017 si porta dietro un voluminoso bagaglio di esperienza e di soddisfazione. E’ la soddisfazione – al tempo stesso un impegno – per il riscontro guadagnato in Italia e pure all’estero affinando edizione dopo edizione l’idea e la struttura del concorso. E’ la soddisfazione di “creare teatro” piuttosto che “importare teatro”.
Il Fantasio, infatti, è il teatro che nasce e prende forma giorno per giorno in un periodo breve ma frenetico di residenza. I registi lavoreranno a Villazzano. Lì indicheranno, inventeranno, si confronteranno tra loro. Modellando, ma di corsa, gli  attori e le attrici a disposizione. Attori e attrici che in questa dinamica fortemente collettiva non saranno di sicuro soltanto interpreti.
Un teatro – il Fantasio – aperto a chi avrà voglia di curiosare nel  “work in progress” del concorso. Mirko Corradini  – il direttore artistico di Fantasio – lo dice e lo ridice ogni volta che può: “Il Fantasio è certo un festival, una gara, ma è innanzitutto un teatro da vivere anche fuori dal  teatro. Il teatro degli incontri, non solo degli appassionati. Il teatro che si svela non nell’opera finita ma nel percorso che porta all’opera, allo spettacolo”.
Villazzano – la città – dunque, vivrà il Fantasio prima, durante e dopo gli allestimementi. In teatro, per strada, al bar. E se da cosa nasce sempre cosa dal Fantasio nascono – sono sempre nate – conoscenze e stima reciproca, collaborazioni e scambi: la linfa, l’unica linfa fruttifera, dell’arte.
E Fantasio che come sempre è un periodo affollato di iniziative. Di appuntamenti. E naturalmente anche di novità. Quella che tra le altre spicca quest’anno – oltre all’emozione del ritorno a casa – è ad esempio la collaborazione con l’Università di Lettere che a Goldoni dedicherà lezioni aperte ai registi, agli attori. E poi gli eventi che precederanno le serate di gara, di scelta del vincitore, delle premiazioni, i complimenti reciproci e tutto il resto. Come sempre saranno i progetti che hanno vinto il Fantasio nelle passate edizioni a trovare lo spazio meritato della scena.

Il 23/24 novembre, alle 20.30, il Fantasio si fa gara. E’ l’ora delle serate finali. Sarà l’ora in cui gli spettacoli – otto, così come i registi selezionati, faranno maratona per due giorni. Otto spettacoli da un quarto d’ora l’uno. Saranno spettacoli fatti e finiti. Ma vanno visti cone dei “trailer”, dei riassunti con tutti i crismi, di lavori che potranno essere poi riallestiti ampliandoli. Così come è spesso successo grazia alla “spinta” di Fantasio. La giuria tecnica farà le sue scelte. Il pubblico  sarò protagonista – con il suo voto e con i suoi applausi – tanto quanto la giuria. Fantasio è teatro.

Fantasio è partecipazione, coinvolgimento, curiosità e innovazione. Diciotto anni fa nacque così. Diciotto anno dopo la filosofia non è cambiata. E’ solo più solida. Ancora più convinta che il teatro è scena ma quel che succede fuori scena, dietro le quinte, è teatro “più vero”

 

UFFICIO STAMPA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

Comunicato 2957 Mercoledì, 08 Novembre 2017

Appuntamento il 23 e 24 novembre al Teatro di Villazzano

Al Festival “Fantasio” otto registi per “La locandiera”

Organizzato da EstroTeatro, Gruppo Teatrale “Gianni Corradini” e TeatroE, il Festival internazionale di regia teatrale FANTASIO si prepara alla nuova edizione – la diciottesima – ritornando a casa, al Teatro di Villazzano. Gli appuntamenti in calendario, che culmineranno nelle serate finali del concorso previste il 23 e 24 novembre, sono stati illustrati ieri a Trento nell’ambito della piattaforma di comunicazione Cultura Informa dalla presidente del Festival, Maria Zini, e dal direttore artistico Mirko Corradini. Sono intervenuti all’incontro con i giornalisti l’assessore alla cultura del Comune di Trento, Andrea Robol, e Daniele Filosi di TrentoSpettacoli.

Cognomi stranieri e cognomi italiani. Una geografia non solo anagrafica – geografia di storie, culture e sensibilità diverse – per un concorso che negli anni ha allargato i suoi orizzonti. A contendersi la vittoria, alle prese con alcune scene del classico goldoniano “La locandiera”, saranno otto registi: l’italo-indiano Alessandro Anil Biswas, l’iraniana Azadeh Ahmadian,lo statunitense  Edward Wilson e gli italiani Andrea SaittaFederica AmatuccioFelice PanicoGiancarlo Nicoletti Saverio Tavano.
Torna dunque la gara tra registi teatrali che Gianni Corradini s’inventò nel 1997 assieme a Leonardo Franchini: una scommessa che poteva sembrare impossibile. I registi, selezionati dopo un’accurata valutazione di oltre 150 candidati, saranno chiamati a misurarsi su uno stesso testo il cui titolo è stato comunicato soltanto oggi, realizzando “in loco” una rappresentazione mignon della durata massima di 15 minuti.
Sarà dunque anche quest’anno un classico a far scoprire al pubblico in quanti modi si possa declinare un copione, magari stravolgendolo, ma sempre rispettandone l’autore. Lo scorso anno fu scelto Shakespeare, l’autore che è da solo mille autori. Quest’anno sarà la volta di Goldoni con ‘La locandiera’.
I registi lavoreranno a Villazzano e lì indicheranno, inventeranno, si confronteranno tra loro, modellando gli attori e le attrici a disposizione. «Fantasio –ha spiegato il direttore artistico Mirko Corradini– è certo un festival, una gara, ma è innanzitutto un teatro da vivere anche fuori dal teatro. Il teatro degli incontri, non solo degli appassionati. Il teatro che si svela non nell’opera finita ma nel percorso che porta all’opera, allo spettacolo».
Non mancheranno alcuni eventi che precederanno le serate di gara. Sabato 11 novembre sarà in scena “Trittico o Della Semplicità del Male” per la regia di Valentina Carbonara, progetto vincitore di Fantasio 2016, e mercoledì 15 novembre sarà TeatroE – EstroTeatro a presentare “My Life. 1 agosto – 31 luglio” nell’allestimento curato da Mirko Corradini. “Lo soffia il cielo”, progetto vincitore di Fantasio 2015 sarà infine riproposto al pubblico da TrentoSpettacoli sabato 18 novembre per la regia di Stefano Cordella. E’ in programma anche una “Lezione Fantasio” che sarà tenuta lunedì 20 novembre dal prof. Michele Flaim dell’Università degli Studi di Trento.
Il Festival Fantasio è organizzato con il sostegno della Provincia autonoma di Trento – Assessorato alle attività culturali, della Regione autonoma Trentino/Alto Adige e di Fondazione Caritro.

 

SANBARADIO

Fantasia alla regia

Fantasio – Festival internazionale di Regia Teatrale

di Fiamma Rodi

Mercoledì 15 novembre è stato messo in scena sul palco del teatro di Villazzano il secondo spettacolo di Fantasio, festival di regia teatrale che vede 8 registi lavorare su un solo testo rendendolo unico e particolare. Il testo di quest’edizione è “La locandiera” di Carlo Goldoni, testo classico del panorama teatrale italiano datato 1753, ora rielaborato ed adattato alle preferenze stilistiche dei registi in gara.

Lo spettacolo di cui parleremo oggi è “My life. 1 agosto-31 luglio”. Il pezzo, diretto da Mirko Corradini, con aiuto regia di Nicola Piffer e interpretato da Laurent Gjeci ed Emilia Bonomi ha dato diversi spunti su cui ragionare.

Protagonista del pezzo è Bob Jones, uomo sulla trentina con una vita “normale”: un lavoro, una relazione e dei rapporti sociali. La vita di Bob cambia però quando scopre di avere un tumore ai reni che non risponde positivamente alle cure e che sta lasciando poca possibilità di sopravvivenza.

Allo stesso tempo Bob si trova non solo ad avere paura per sè e per la sua vita ma deve affrontare un dolore ancora maggiore: la moglie è incinta al quarto mese del loro primo figlio. Ecco quindi che Bob si trova davanti a due scelte: chiudersi nella depressione post-malattia o cercare di reagire in qualche modo.

Amica fidata del percorso di Bob è una telecamera con cui egli riesce ad alienarsi dal dolore della malattia, parlando con il bebè in arrivo e cercando di creare un sostituto al Bob che non molto in là nel tempo cesserà di esistere e che forse non riuscirà nemmeno a vedere la figlia nascere.

Contro ogni aspettativa il protagonista supera i 4 mesi che gli erano stato dati come data di fine della sua vita, cosa che lo spinge a superare le sue paure come ad esempio andare sulle montagne russe o a riallacciare i rapporti con la famiglia, con cui aveva perso ogni tipo di relazione.

Bob muore il 31 luglio lasciando però tutti i suoi consigli nella memoria di quella telecamera che l’ha aiutato a sentirsi vivo durante il limbo datato dalla consapevolezza di una morte imminente.

Il pezzo e il modo in cui è stato interpretato hanno dato modo allo spettatore di entrare in un mondo piccolo ma molto moderno con la scenogradia, composta da un letto e una scrivania, dalla recitazione dei due attori e da un maxi schermo che lo rende piacevolmente innovativo.

Lo scenario fa riflettere sul ruolo di uomo e malattia. Basti pensare quante volte a conoscenza di una malattia grave di una certa persona vicina si abbia sempre paura di cosa dire o fare e non si riesca a pensare ad altro che al dolore fisico ed emotivo che sta dietro al diretto interessato. Ci si dimentica troppo spesso che dietro alla malattia ci sono ancora persone che ridono, fanno sciocchezze e battute.

Altro spunto interessante viene rappresentato dalla figura della terza protagonista dello spettacolo: la telecamera che regala a Bob -e indirettamente anche alla figlia che nascerà- una cosa straordinaria e precedentemente impossibile: una presenza oltre la morte. La figlia di Bob, Blanca, potrà vedere in video il padre e ricevere i suoi consigli, aprendo così un varco spazio-tempo che senza l’esistenza della ripresa video sarebbe impraticabile.

Per concludere, il pezzo teatrale ha certamente colpito la vena più sentimentale dello spettatore, accompagnato da momenti difficili -anche se soprendentemente rari- ma soprattutto da momenti pieni di speranza e di una certa comicità che lasciano un gusto agrodolce sulle labbra di chi guarda.

Ci sono momenti in cui la malattia viene dimenticata, come è giusto che sia, e momenti in cui questa rientra pesantemente nella vita di colui che ne è colpito. Lo spettacolo è un inno alla vita ma anche un avvertimento forte e chiaro: la vita è imprevedibile e crudele a volte, la differenza sta in chi risponde vivendo ad ogni costo, aggrappandosi ad essa anche schiacciando il tasto play di una telecamera.

 

RADIO NBC

TORNA A FINE MESE IL FESTIVAL DI REGIA TEATRALE FANTASIO DI TRENTO. IN GARA OTTO REGISTI SU 200 ISCRITTI
Guarda al futuro con un omaggio al passato la 18esima edizione del festival internazionale di regia teatrale, Fantasio, di Trento. L’edizione di quest’anno, che anticipa di un mese la programmazione solita, intanto torna a casa. Dopo tanti anni al Teatro San Marco, il festival troverà sede lì dove è nato, al Teatro di Villazzano per intuizione di Gianni Corradini. Allora come adesso i registi, 8 quelli scelti quest’anno su una rosa di 200 iscritti, dovranno mettere in scena in appena 15 minuti un estratto di un testo teatrale. La loro
bravura sarà quella di condensare in pochissimo tempo La Locandiera di Goldoni, il drammaturgo scelto anche nella prima edizione. I registi provengono da 4 Paesi diversi, Italia, India, Stati Uniti e Iran, perchè il teatro ha il potere di unire, 24 infine gli attori che reciteranno nelle serata finali del festival il 23 e 24 novembre prossimi.