Comunicato stampa

18 aprile 2023

Il Teatro di Villazzano

presenta

Festival Tabù

Dal 3 al 13 maggio 2023

produzione Teatro di Villazzano

Il Teatro di Villazzano è lieto di annunciare la seconda edizione del Festival Tabù, un festival che mira ad indagare, attraverso molteplici linguaggi artistici e comunicativi, l’esistenza o meno di tabù nella società in cui viviamo e quali essi siano.

Dopo il successo della passata edizione 2022, quest’anno il Festival affronta la tematica del corpo e alcune delle implicazioni dei tabù legati ad esso. I corpi che si vivono possono essere amati e odiati, possono farsi carico della ricerca o dell’affermazione di una identità. Possono essere corpi ostentatamente rivendicati o corpi ai quali, nella mancanza di rappresentatività sociale e mediatica, viene negata la potenzialità dell’immaginario.

Il corpo diventa quindi un luogo fisico e identitario, un campo, sul quale si consumano le battaglie per trovare una rappresentazione del sé aderente a quello che sentiamo, una zona, dove si stratificano continue tensioni di riconoscimento, un terreno, dove a fatica si costruiscono possibilità altre in un mondo che spesso limita i corpi definendoli una volta per sempre. Da questo nasce il sottotitolo per questa edizione: corpo come campo di battaglia.

La struttura del Festival si articola in due momenti, ci sono quindi due diversi cuori pulsanti dell’edizione 2023: la prima settimana sarà dedicata agli spettacoli a platea aperta. Si esordirà  il 3 maggio ad ore 19.00 e  21.00 con “Puttana” della compagnia TeatroE, il 5 maggio ad ore 21.00  sarà in scena “Doppelgänger” della compagnia Abbondanza Bertoni e infine il 7maggio sempre ad ore 21.00 avremo l’onore di ospitare Silvia Gallerano in “LA MERDA” di Cristian Cesaroli una PRODUZIONE FRIDA KAHLO PRODUCTIONS con PRODUZIONI FUORIVIA e RICHARD JORDAN PRODUCTIONS.  La seconda settimana è dedicata invece alle performance allestite in spazi non convenzionali del teatro, intervallate da momenti di talk e confronto con il pubblico. Tra questi è doveroso citare il progetto “Ins(i)die” nel quale è nata l’idea di lanciare una call dedicata a sole attrici, danzatrici e performers incinte, denominata “CALL INTERESSANTE”. Il progetto ha la volontà di attivare interrogativi rispetto alla difficoltà di coniugare la scelta della maternità e il mondo del lavoro, in particolare il mondo lavorativo dello spettacolo.

Il Festival nella sua interezza mira a questo, a porre domande ed a indagare come risuonano queste dentro tutti/e noi. Questo è il nostro modo per lanciare un messaggio nella bottiglia, aspettando con entusiasmo chi, sulla battigia, avrà voglia di raccoglierla.

Segue la programmazione con descrizione degli spettacoli ospitati dal Festival:

 

  • PUTTANA: 3 maggio ore 19.00 e 21.00

Attrice: Beatrice Elena Festi

Drammaturgia: Maura Pettoruso

Composizione Musicale e direzione orchestra e tastiere:  Michele Callà

Modificazione ed effetti voce: Sebastiano Cecchini

Emilio Galante – EWI

Luca Geat – violino elettrico

Gerardo Ferrante – piano digitale

Damiano Pedergnana – batteria elettronica

Regia: Mirko Corradini

Produzione: Compagnia TeatroE

Puttana è uno spettacolo di narrazione musicale sperimentale. Un’opera musicale teatralizzata. Un’opera dove musica, suoni, parole, modificazioni delle stesse si mescolano creando un suono unico composto da tutti. Microfoni che modificano voci, una piccola orchestra di strumenti elettronici con suoni modificati. La modificazione della realtà per raccontare una realtà vera. Una sola attrice in scena ma 5 personaggi diversi. Diversi per voce, per storia, per bisogni e per musica che risuona dentro di loro. Può diventare musica il suono di una patatina che si spezza? Può diventare musica il suono di una parola giudicante e giudicata: Puttana? SI

  • DOPPELGÄNGER: 5 maggio ore 21.00

 

Chi incontra il suo doppio, muore

uno spettacolo di MICHELE ABBONDANZA, ANTONELLA BERTONI, MAURIZIO LUPINELLI

con FRANCESCO MASTROCINQUE e FILIPPO PORRO

disegno luci

ANDREA GENTILI

direzione tecnica

CLAUDIO MODUGNO

elaborazioni musicali

ORLANDO CAINELLI

organizzazione, strategia e sviluppo

DALIA MACII

amministrazione e coordinamento

FRANCESCA LEONELLI

ufficio stampa

SUSANNA CALDONAZZI

comunicazione

FRANCESCA VENEZIA

produzione

COMPAGNIA ABBONDANZA/BERTONI, ARMUNIA/FESTIVAL INEQUILIBRIO, NERVAL TEATRO

con il sostegno di

MiC – DIREZIONE GENERALE PER LO SPETTACOLO DAL VIVOREGIONE TOSCANA

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO – SERVIZIO ATTIVITA’ CULTURALICOMUNE DI ROVERETO –

ASSESSORATO ALLA CULTURA

Il doppio, la dualità come differenza, l’opposto che dà origine al mistero: questo lavoro parla e dà forma soprattutto all’incontro tra i corpi dei due interpreti, Francesco Mastrocinque, attore con disabilità, appartenente all’esperienza del Laboratorio Permanente di Nerval Teatro e Filippo Porro, danzatore. Il progetto presenta anche la “prima volta” di una collaborazione tra due nuclei artistici differenti, che si

incontrano nel solco tra arte e diversità, portando reciprocamente la propria esperienza e poetica della scena che, pur nella lontananza del segno, si alimenta e sviluppa attraverso la medesima sensibilità e passione. Fin dai primi giorni abbiamo cercato di cogliere nello sguardo dei due interpreti, soprattutto un riconoscersi e attraverso questa reciproca ri-conoscenza, restare in ascolto di questa loro fase germinale. È seguito poi, diremmo in maniera naturale e quasi esclusivamente autogestito da loro stessi, uno sviluppo simbiotico dell’azione fino ad arrivare alla solitudine e al groviglio di arti e luce, di suoni e silenzi; il tutto attraverso un processo di relazione quasi esclusivamente somatico. Un ossimoro in danza, un tentativo di svelare, tra sapiente ignoranza e disarmonica bellezza, il doppio viso della sfinge: due corpi diversi che cercano sulla scena l’origine della possibilità di esistere, una dirompente vitalità e un candore disarmante,

attraverso l’astrazione della realtà che diventa visione. Due corpi uguali che si riconoscono e non smettono l’abbraccio, il mandala, la cellula che li lega. Due esseri primi, primati, ai loro primi passi; tra evoluzione e involuzione, scelgono l’inesistente “voluzione”: uno stare vicini senza l’andare. Senza il destino forzoso del crescere e del diminuire. Un percorso di gesti, sguardi; piccole, grandi tenerezze; beffardi e spietati tradimenti. Sempre in un precario equilibrio: funamboli, sospesi tra vita e morte, tra ascesi e caduta. Nel mezzo: le loro forme, colte nella fragilità dell’inestinguibile enigma della sospensione.

  • LA MERDA: 7 maggio ore 21.00

Silvia Gallerano in

LA MERDA

di Cristian Ceresoli

UNA PRODUZIONE FRIDA KAHLO PRODUCTIONS

con PRODUZIONI FUORIVIA e RICHARD JORDAN PRODUCTIONS

TECNICO GIORGIO GAGLIANO

Lo “straordinario, brutale, disturbante e umano” (The Times) testo sulla condizione umana di Cristian Ceresoli che gli è valso il Fringe First Award for Writing Excellence per la scrittura, è stato tradotto, oltre che in inglese, in greco, danese, ceco, spagnolo, gallego, portoghese brasiliano, norvegese, svedese e francese, mentre è in corso di traduzione in numerose altre lingue. Viene pubblicato in edizione bilingue Italiano–Inglese dalla Oberon Books di Londra nel 2012 e nel 2017 in Italia da Gallucci HD.

L’interpretazione “straordinaria, sublime e da strapparti la pelle di dosso” (The Guardian) di Silvia Gallerano viene accolta da dieci anni da commosse ovazioni. La Gallerano, che interpreta La Merda sia in inglese che italiano, è la prima attrice italiana a vincere il The Stage Award for Acting Excellence.

La Merda si manifesta come uno stream of consciousness dove, in poesia, si scatena la bulimica e rivoltante confidenza pubblica di una “giovane” donna “brutta” che tenta con ostinazione, resistenza e coraggio di aprirsi un varco nella società delle Cosce e delle Libertà.

La Merda ha come spinta propulsiva il disperato tentativo di districarsi da un pantano o fango, ultimi prodotti di quel genocidio culturale di cui scrisse e parlò Pier Paolo Pasolini all’affacciarsi della società dei consumi. Quel totalitarismo, secondo Pasolini, ancor più duro di quello fascista poiché capace di annientarci con dolcezza.

  • ZOMBIE: 9 maggio ore 18.00/20.00/22.00

di Maura Pettorruso

con Emanuele Cerra, Maria Vittoria Barrella e Stefano Pietro Detassis

scene Lorenzo Zanghielli

regia Maura Pettorruso

Zombie Survival Kit è uno studio sulle apocalissi quotidiane a cui assistiamo con inesorabile distacco. Quando decideremo di indignarci davvero davanti alle abitudini comode e nocive?

Tre attori sono i rappresentanti di altrettanti mondi del nostro tempo. L’estetica bulimica e ossessiva. Il consumismo sovra produttivo. L’alienazione della non comunicazione virtuale.Tre corpi che si intercettano ma non si incontrano se non in rapporto utilitaristico, in una alterità funzionale ad uno scopo puramente egoistico. Tre bolle asettiche e nocive fino all’atto estremo, l’ultimo tabù della nostra società: l’uomo mangia l’uomo. Qual è il “survival kit” promesso nel titolo?

  • CONCAVITà: dal 10 al 13 maggio dalle 17 alle 23 (SOLO SU PRENOTAZIONE)

A cura di – x –

Un incontro senza la premessa del nome, senza la premessa della vista, senza la premessa della voce.

Una persona ti aspetta in una piccola concavità, luogo di intimità protetta.

Corpo, respiro. Corpo esposto, luogo di scambio.

  • INSID(I)E: 10/11/12 maggio ore 18.00 / 22.00

DESCRIZIONE:

All’interno del Festival, il progetto Insid(i)e ha voluto indagare il corpo delle donne in un momento unico ed in un contesto molto specifico. In generale, la vita delle donne ci dice la difficoltà di coniugare la scelta della maternità e il mondo del lavoro, è un fatto sociale e culturale. Se andiamo a restringere il campo e guardiamo al mondo lavorativo dello spettacolo, quanto sono conosciuti i diritti e com’è ricettivo l’ambiente in cui vengono rivendicati? Se e come si può coniugare la scelta di diventare madre e il mantenimento del lavoro di attrice? Ancora, avete mai visto in scena una donna in gravidanza, magari evidentemente incinta? Dietro a questa assenza ci sono davvero solo esigenze drammaturgiche o c’è una prassi che è diventata abitudine, un’abitudine che è diventata la negazione dell’immaginario possibile di un corpo gravido che calca la scena? Nel progetto Insid(i) tre donne, evidentemente incinte, porteranno la loro professionalità sul palco, in tre performance differenti che comprenderanno altrettanti generi diversi: la danza, la recitazione e l’arte dei burattini. L’input è quello di rompere questo tabù, questa assenza per indagare una tematica ben più ampia.

  • PORNOCIDIO: 10/11 maggio ore 20.00

(il giorno 10 la performance sarà preceduta dalla presentazione dell’omonimo libro insieme agli autori il collettivo Tersite Rossi ad orario 19.00)

CREDITS:

Letture a cura di Stefano Pietro Detassis

Di Tersite Rossi

DESCRIZIONE:

“Gli scambisti”, episodio tratto da “Pornocidio”

di Marco Gonzo e Tersite Rossi (Mincione Edizioni 2023)

L’investigatore privato Marco Gonzo ama il whisky e odia i suoi clienti. Specialmente da quando gli affidano solo casi di sesso malato, depravato, deviato. Lui vorrebbe soltanto bere in pace. Ma il whisky costa e quindi gli tocca lavorare. Si trasforma così nell’indagatore del sesso, infallibile (o quasi) coi criminali, fallimentare nella vita. In questo episodio, una coppia di scambisti scompare e Gonzo riceve l’incarico di ritrovarli. Ben presto scopre che non sono gli unici e che le sparizioni avvengono tutte nei pressi di una grande villa, su in collina.

Marco Gonzo è un nome falso, dietro cui si cela il misterioso inventore dell’omonimo personaggio. Non avendo voglia di cercarsi un editore, ha affidato le avventure di “Pornocidio” a Tersite Rossi, prima di far perdere le proprie tracce.

Tersite Rossi è un collettivo di scrittura, autore, prima di “Pornocidio”, del romanzo d’inchiesta sulla cosiddetta trattativa tra Stato e Mafia, “È già sera, tutto è finito” (Pendragon 2010), del noir distopico “Sinistri” (edizioni e/o 2012), del thriller economico-antropologico “I Signori della Cenere” (Pendragon 2016), del noir sul lavoro sfruttato “Gleba” (Pendragon 2019), della raccolta di racconti “Chroma – Storie degeneri” (Les Flâneurs Edizioni 2022). Suoi racconti sono inoltre apparsi sulle pagine di svariate testate, raccolte e antologie, nonché su “Il dispaccio di Tersite” (tersiterossi.substack.com). Lo pseudonimo è un omaggio a Tersite, l’antieroe omerico, e al signor Rossi, l’uomo della strada. www.tersiterossi.it

  • CONFERENZA/talk/dialogo CON “AMLETA”: 12 maggio ore 20.00

Amleta è un’associazione di promozione sociale il cui scopo è contrastare la disparità e la violenza di genere nel mondo dello spettacolo.
È stata fondata da 28 attrici distribuite su tutto il territorio nazionale.

Amleta è un collettivo femminista intersezionale che punta i riflettori sulla presenza femminile nel mondo dello spettacolo, sulla rappresentazione della donna nella drammaturgia classica e contemporanea ed è un osservatorio vigile e costante per combattere violenza e molestie nei luoghi di lavoro.

Discriminazioni, stereotipi, sessismo, abusi, gender gap, gender pay gap, gestione dei fondi pubblici: questo è il problema!

  • PROIEZIONE “MONICA” FILM: 13 maggio ore 20.00

Monica è un film di Andrea Pallaoro, scritto da Andrea Pallaoro e Orlando Tirado, fotografia Katelin Arizmendi, montaggio Paola Freddi, scenografia Andrew Clark, costumi Patrik Milani, suono Mirko Perri. Prodotto da Gina Resnick, Christina Dow, Eleonora Granata Jenkinson, Andrea Pallaoro, coprodotto da Marina Marzotto, Mattia Oddone, Riccardo Di Pasquale, Gabriele Oricchio, Antonio Adinolfi, Giorgia Lo Savio. Una produzione Varient Entertainment, Solo Five Production, Melograno Films, in coproduzione con Propaganda Italia, Fenix Entertainment, Rai Cinema e Alacran Pictures, in associazione con 039 Albedo, The Exchange, Cinetrain e Hudson Entertainment Group, con il supporto di MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo.

Monica è il ritratto intimo di una donna che esplora i temi universali dell’abbandono e dell’accettazione, del riscatto e del perdono. La  protagonista della storia, Monica, torna a casa dopo una lunga assenza, ritrovando sua madre e il resto della sua famiglia, da cui si era allontanata da adolescente. Intraprende così un percorso nel suo dolore e nelle sue paure, nei suoi bisogni e nei suoi desideri fino a scoprire dentro di sé la forza per guarire le ferite del proprio passato.

 «Negli ultimi anni, il confronto con la malattia di mia madre mi ha portato a riflettere sul mio passato e sugli effetti psicologici dell’abbandono. A partire da questa esperienza ho voluto raccontare una storia che esplorasse la complessità della dignità umana, le conseguenze profonde del rifiuto e le difficoltà nel guarire le proprie ferite» ha scritto Andrea Pallaoro. «Attraverso un linguaggio cinematografico che prende forma da un costante dialogo tra l’estetica dell’intimità e dell’alienazione, in bilico tra l’interiorità della protagonista e il mondo che la circonda, i miei collaboratori ed io ci siamo addentrati nel mondo emotivo e psicologico di Monica per riflettere sulla natura precaria dell’identità di ciascuno di noi quando è messa alla prova dalla necessità di sopravvivere e trasformarsi».

Il programma completo e sempre aggiornato del Teatro di Villazzano sarà disponibile su www.teatrodivillazzano.it

Per ulteriore materiale stampa scrivere alla seguente mail: organizzazione@teatrodivillazzano.it